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Wednesday, August 10, 2011

Valrossara, un borgo d'accoglienza 2

Scoprire un luogo e i suoi semplici incanti (2)

In un taccuino ritrovato all'inizio del sentiero che porta a San Cristoforo, paesetto cresciuto attorno al suo castello e che dista da Valrossara 30 minuti di piacevole cammino su uno sterrato largo e ombreggiato, qualcuno che ha voluto sperimentare uno spaccato di vita nel borghetto, ha scritto:

"E improvvisamente il silenzio. Alla fine di agosto i villeggianti lasciano il piccolo borgo, tutti alla stessa ora.
Caricano le auto dei bagagli estivi e partono uno dopo l'altro, quasi incolonnati, con una certa fretta nella speranza di evitare il traffico del rientro in citta' ."

"Col tramonto un silenzio vasto, onnicomprensivo ma rassicurante, prende il posto del sottofondo di voci festose che simpaticamente avevano accompagnato, come una ninnananna, le ore precedenti la mezzanotte."

"Partiti i villeggianti, che rivedremo solo per qualche weekend settembrino, il borgo si colora di una luce speciale. Le mura delle case sembrano riposare rilasciando il calore impresso dall'estate ; e settembre avanza con la sua aria tersa e col sole che scalda ma non brucia. E' quello giusto per la maturazione dei grappoli prima della vendemmia."

"Gli alberi attorno e dentro il borgo intanto continuano a regalare abbondanza. Ora e' il tempo delle prugne, dei fichi, noci, nocciole, uva, mele, aspettando i cachi".

"31 agosto. Dopo due mesi finalmente si rivedono le Alpi. L'aria e' tersa e fresca e dietro San Cristoforo sono ricomparse le Alpi a ricordare che siamo al Nord e che vicino ci sono la Svizzera e la Francia."

"E' un colpo d'occhio di rara bellezza quello che si offre a chi passeggia al mattino sulla stradina che da Valrossara porta ai Nebbioli. Il paese di San Cristoforo, dominato dal castello al centro, e' tutto illuminato dal sole. Aggrappato al fondo di una valle che forma una V, timidamente esiste quasi a dire che non e' nulla in confronto all'imponente corona di Alpi che lo cinge e alle vette che gli fanno da sfondo."

"A settembre le giornate terse si susseguono, regalando dettagli di un mondo contadino antico che non vuole scomparire. Le cascine sparse fra collinette e valli riproducono ostentatamente il vivere d'altri tempi. Poche galline, qualche coniglio, l'orto, i tanti pomodori coltivati per farne una salsa casalinga e regalarla poi a figli, parenti, amici."

"Il rito della salsa di pomodoro". Per alcuni giorni tutti spariscono e nell'aria si diffonde un piacevole odore di legna che arde. Sono i legni che bruciano sotto i pentoloni pieni di pomodori spezzettati che devono cuocere almeno tre ore prima di essere messi nei barattoli."

"un pezzetto di vigna per farsi il vino in casa, genuino, rigorosamente senza etichetta, che profuma di cantina e rilascia sentori che esprimono tutta la storia di quei grappoli, di quelle zolle, di quel luogo e delle persone che li hanno trasformati. E' un vino che spesso fa sognare e mette di buon umore sempre."

E poi piu' niente, ma il nostro anonimo autore o autrice ha egregiamente contribuito a rinforzare quell'alone di romanticismo che la piccola e modesta frazione di Valrossara puo' vantare.

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